Pietra
ollare e mosaici
Floriana Palmieri vive e lavora in Valtellina, una
profonda valle nel nord dell'Italia al confine con le Alpi
Svizzere.
La valle è trasversale rispetto alla Val
Malenco, una valle irregolare dominata in alto da picchi
glaciali, famosa fra i mineralisti per la sua varietà di
minerali. Fino ad ora ne sono stati classificati 153
diversi. Fra le serpentiniti che si sono formate nel
periodo Mesozoico c'è una vena peculiare detta pietra
ollare, che è il materiale base per i lavori artistici di
Floriana.
La parola "pietra ollare" deriva dal
latino "olla" che significa pentola. Infatti, in
antichità, questa roccia grigio-verde era usata per fare
pentole per cucinare e la stessa tecnica tradizionale per
tornirle è ancora usata oggi. Ma Floriana Palmieri, nel
corso della sua ricerca verso nuove forme e nuove
tecniche, ha trovato una applicazione per questo materiale
tradizionale nel campo dei complementi d'arredo e degli
oggetti di arte ornamentale. Talento artistico e abilità
professionali le permettono di creare esemplari unici nel
suo laboratorio dove incisioni, bassorilievi e graffiti in
questa pietra sono frutto di intervento esclusivamente
manuale usando punte di acciaio, speciali scalpelli e
sgorbie.
Abbinamenti ad altri materiali, titanio dipinto
in elettrolisi, mosaico, vetro, terracotta, rame, argento,
stimolando una ricerca continua, hanno fatto sì che i
suoi lavori abbiano ricevuto ampi riconoscimenti sia in
Italia che all'estero. Fra i suoi premi ci sono medaglie
d'argento e d'oro alla Fiera Internazionale
dell'Artigianato Artistico di Firenze.
Le sue creazioni
sono state fra quelle scelte per rappresentare l'Italia
all'Expo di Tokyo e di Brisbane ed è stata selezionata da
Artigianarte Lombardia per esposizioni a Tokyo, Anversa,
Monza, Lubiana, Milano, Toronto, New York, S. Pietroburgo,
Buenos Aires, Berlino fra il 1993 e il 2001. |